Sono uomini soli in mezzo a un polveroso rettangolo di gioco, sono coloro che dirigono e assicurano il rispetto delle Regole del Gioco del Calcio, durante una partita. Hanno il torto di possedere l’autorità necessaria per far osservare le regole del gioco e per questo sono mandati a dirigere e a controllare una gara di calcio, compito difficile e arduo da sempre, in quanto, si sa, a nessuno piace essere diretto e controllato.
Coadiuvato o meno da altri arbitri essi sono uomini e in quanto tali possono sbagliare nell’esercizio del compito affidatogli, sono anche loro figli e padri, single o compagni di vita, lavoratori o disoccupati, sono persone normali, coi pregi e i difetti di tutti, con una passione differente, diversamente coinvolgente e gratificante.
Spesse volte eccedono anche in sfoghi ed eccessi dialettici, e a loro questo non viene perdonato quando lo fanno per legittima difesa, figuriamoci se indisponenti. Spesse volte fanno le spese di sostenitori al seguito, allenatori o giocatori che vorrebbero sempre voler vincere la loro squadra, e che non avendo scoperto il segreto dell’eterna vittoria, trovano più comodo prendersela col Direttore di Gara di turno, se meno capace di altri ancor meglio.
Una vecchia e triste storia purtroppo sempre attuale, ovunque si pratichi il gioco del calcio, e non solo del calcio. A loro non è concesso sbagliare, e per questo sono ipercriticati a ragione o a gratis, non ci stancheremo mai di sostenere che tali errori sono sullo stesso piano di una papera del portiere o di quelli che fa un centravanti che si lascia sfuggire un gol a porta vuota, o di allenatori che sbagliano tattica o spediscono in campo giocatori fuori forma.
Suvvia, rilassiamoci tutti, concediamo all’arbitro, con la medesima benevolenza, lo stesso margine di fallibilità concesso ad allenatori o giocatori. Criticatelo ma non insultatelo, rimproveratelo ma non minacciatelo, son pur sempre umani, e questo sia per questi uomini soli (gli arbitri) che per il gruppo degli avversari (gli amici di turno di casacca differente).
Lasciamo da parte le frustrazioni quotidiane, non cerchiamo per forza capri espiatori per le proprie mancanze, non offendiamoli e non insultiamoli anche per motivazioni futili e puerili, che non danno soddisfazioni ma solo effimeri e insignificanti sfoghi.
Sabato 12 Marzo 2016, su tutti i campi UISP DI CAGLIARI, si terrà un GESTO SIMBOLICO intitolato “NO REFEREE, NO GAME”. Arbitri UISP, Capitani e dirigenti accompagnatori delle due squadre, prima del lancio della moneta, al centro del rettangolo di gioco, uniranno le loro mani nel segno di UNO PER TUTTI, E TUTTI PER UNO, scambiandosi simbolicamente una maglietta. Un simbolico gesto di distensione e di condivisione, di RESPECT reciproco.
E’ fatto obbligo spedire alla UISP una foto del gesto all’indirizzo email legacalcio@uispcagliari.it o al numero Wathsapp 329-6459599, entro le ore 14.00 di lunedì 14 Marzo 2016. La foto regalerà alle squadre che la spediranno un BONUS DISCIPLINA di 10 punti che verranno conteggiate del monte nello score punti totali, valido per la classifica generale disciplina.
Arbitri, giocatori, allenatori, dirigenti accompagnatori, sono tutti uomini, mariti, padri di famiglia, figli, sportivi e appassionati di un pallone che ci dovrebbe rendere amici e mai nemici.
A tutta UISP, lo sportpertutti che cerca di unire, in ogni campo, in ogni dove.
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